Tra i piccoli brand negli ultimi anni noto la tendenza a fare rebranding, solo che spesso non si tratta di questo ma di un restyling. Credo che ci sia molta confusione su questo tema e oggi provo a fare un po’ di chiarezza da un punto di vista visivo.
Cos’è il restyling
Quando parliamo di restyling ci riferiamo ad un’azione di modifica che viene intrapresa solo dal punto di vista visivo e che non stravolge l’immaginario e l’identità visiva già presente ma piuttosto la rinnova. Si tiene la parte del passato che ci rende riconoscibile per il nostro target, magari si modernizza o si migliora. Ad esempio potresti avere sempre usato il verde come colore e non volerlo abbandonare ma trovare una tonalità più adatta al tuo brand in questo momento.
Il restyling è un passaggio che prima o poi capita di fare, ma idealmente dovrebbe avvenire dopo un po’ di anni di attività. Tantissime grandi aziende nel corso della loro vita hanno fatto diversi restyling per rimanere al passo con i tempi o posizionarsi sempre meglio.
Cos’è il rebranding
Con il rebranding invece si intende un vero e proprio stravolgimento del brand, fare rebranding vuol dire andare a toccare il modo in cui lavori, i servizi che offri, il target di riferimento, significa andare a modificare la struttura del brand. Dal punto di vista della grafica vuol dire ripartire praticamente da zero. Si studia una nuova identità visiva che può o meno avere qualche richiamo con il passato, ma nuova ed originale.
Sempre graficamente parlando il rebranding può avvenire anche quando si aveva un’identità visiva non professionale e si arriva al punto in cui per crescere si deve curare anche quell’aspetto.
Anche nel caso del rebranding può succedere che avvenga durante la vita di un’attività, per mia esperienza tra i piccoli avviene spesso a pochi anni dall’apertura, perché all’inizio non si aveva la chiarezza che si acquisisce dopo un po’ o perché non si è potuto investire. Anche alle grande aziende capita di farlo, quando si decide di cambiare struttura o magari per “modificare” il modo in cui vengono percepite dopo delle situazioni scomode o degli “errori” di percorso (ad esempio come sta succedendo con Facebook).
Come capire se fare un rebranding o un restyling?
Un restyling o un rebranding non sono passi che vanno fatti alla leggera, bisogna ragionare strategicamente se sia o meno il momento migliore per noi e prenderci del tempo per valutare pro e contro prima di cominciare.
Detto questo, so che sono fasi che si sentono anche con la pancia. Quando arriviamo ad avere un’identità visiva che non ci rispecchia più, che non ci aiuta ad arrivare ai risultati sperati, che non supporta la nostra visione è sicuramente meglio abbracciare il cambiamento che smettere di comunicare in modo coerente perché non sentiamo più nostro quell’immaginario o vediamo che non arriva alle persone con cui vorremmo parlare.
Stai pensando ad un restyling o ad un rebranding? Io posso aiutarti, scrivimi per fissare una call conoscitiva e capire quale dei due fa al caso tuo.